Alla fine è proprio vero! Chi cerca trova!! Ed è andata proprio in questo modo con l’ultima nostra grande fatica… Era una domenica come tutte in giro per il mercatino di Treviso quando mio padre, uomo “dall’immenso fondoschiena”, parlando al banco di un amico fa la conoscenza di un simpatico vecchietto che sembra saperne a pacchi di vespe; la discussione va avanti tra modelli, colori e particolari fino a parlare del restauro della “90ss” protagonista dell’altro articolo ed è proprio quì che il signore esclama: “pensate che anche io in magazzino ho una vecchia 90ss a pezzi, con targa e documenti originali, targata TREVISO, ma è tutta da fare e non ho mai avuto tempo, se volete ve la mostro! Abito proprio quì dietro!”. Ovviamente siamo andati a vederla immediatamente ed è tornata a casa con noi il giorno stesso!
La Vespa, o meglio, i suoi componenti, erano conservati in innumerevoli scatole all’interno di un vecchio magazzino, piuttosto buio e polveroso. Ci è voluto un po’ di tempo per ritrovare tutti i pezzi e ricomporre il puzzle ma fortunatamente questa è una delle parti che più ci piacciono, e passare quelle ore a fare questa sorta di caccia al tesoro è stato davvero magnifico! Eravamo tutto sommato a buon punto ma ancora mancavano delle parti essenziali che sembravano essere perdute quando finalmente sento mio padre esclamare da sopra uno scaffale molto alto: “ho trovato il motore!!!” È tutto smontato dentro questo scatolone qua!!”. Come fosse riuscito a finire in quella posizione non ci è dato a sapere, anche perchè lo scatolone sarà pesato minimo 40kg, ma sappiate che è stato molto difficoltoso portarlo giù.
Anche in questo caso una volta arrivati presso il nostro deposito abbiamo iniziato il restauro; dapprima con la mappatura e la fotografia di tutte le parti originali presenti e, successivamente, con la compilazione della fantomatica “lista della spesa”, ovvero la lista di tutte le parti necessarie non presenti. Tra tutti, i pezzi più ostici da reperire erano anche in questo caso la marmitta, la cuffia del motore e i fanali anteriore e posteriore. Questa volta però, muniti di tutti i contatti acquisiti con il primo restauro, è stato molto più semplice. Sono stati poi controllati anche i numeri seriali di tutti i pezzi, al fine di verificarne l’originalità.
Pillole: sono molti i falsi di questa vespa in circolazione; addirittura all’epoca era usanza “rifilare” il telaio di altre vespe per farle assomigliare a questa.
Nel frattempo si è provveduto al ripristino delle lamiere, provate dal tempo, e degli organi meccanici; per questi ultimi ci siamo ovviamente nuovamente affidati al nostro grande amico Adriano “l’Artista”. Per la livrea si è optato per il fondo ed il colore originali, al fine di mantenerne l’assoluta originalità.
Con nostra sorpresa, grazie ad alcuni residui presenti sul telaio non notati in fase di rinvenimento, il colore originale del veicolo era il Blu Pavone; proprio la nostra livrea preferita! Felicissimi per la scoperta abbiamo immediatamente ordinato dal nostro fornitore i corretti codici Max Meyer di tinta, fondo e diluente apposito; mezzo chilo in più del normale… per bauletto e ruota di scorta 😉
Questa volta per la verniciatura abbiamo deciso di affidarci a una nuova conoscenza, un vecchio amico di Adriano, che è stato persino in grado di superare le nostre aspettative. D’obbligo quindi un nuovo doppio ringraziamento ad Adriano, per l’incredibile perizia e passione profusi in questo restauro e per averci fatto conoscere un nuovo professionista che sarà sicuramente un’importante freccia al nostro arco nei restauri futuri.
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